Nonostante la denominazione Zuppa inglese, questo dolce è tradizionalmente consumato in Romagna. Nelle varie città romagnole ne esistono diverse varianti.
Ingredienti per 6 persone:
400 grammi di Pan di Spagna o biscotti savoiardi. Preparate poi una crema pasticcera gialla e una al cioccolato mescolando 4 rossi d’uovo con 4 cucchiai di zucchero e due di farina. Unite poco alla volta mezzo litro di latte caldo aromatizzato con la scorza di mezzo limone. Portate ad ebollizione e fate bollire per alcuni minuti finchè la crema si addensa.
Per la crema al cioccolato si utilizza lo stesso procedimento aggiungendo però, nella fase iniziale, anche 4 cucchiai di cacao amaro.
Disponete in una pirofila da dolci uno strato di Pan di Spagna tagliato a fette o di savoiardi bagnati con l’alchermes, stendendovi sopra uno strato di crema gialla; poi fate un nuovo strato di Pan di Spagna o savoiardi bagnati con il rhum e uno strato di crema al cioccolato. Continuate a disporre alternativamente gli ingredienti in questo modo fino ad esaurimento.
Prima di essere servita, la zuppa inglese ha bisogno di raffreddare in frigorifero per almeno 4 ore.
Tipica ricetta del periodo autunnale con uno dei frutti dimenticati tra i più popolari in Romagna. Si ricorda che le pere volpine vanno gustate solo cotte. E’ un frutto duro, granuloso, tannico ed asprigno, ricco di fibra e va sempre consumato previa cottura, generalmente nel vino o in acqua.
Ingredienti:
Circa 8-10 pere volpine, 1/2 litro di vino sangiovese (deve coprire bene le pere), 8/10 cucchiai di zucchero, mezzo bicchiere d’acqua, una buona spolverata di cannella, qualche chiodo di garofano.
Sistemare le pere volpine in una casseruola non troppo capiente, in modo che stiano abbastanza vicine, coprirle con il sangiovese e mezzo bicchiere di acqua, aggiungere lo zucchero, la cannella e i chiodi di garofano e metterle a cuocere su fuoco moderato. Cuocere le pere fino a quando diventano morbide e si riescono a forare agevolmente con la forchetta ed il vino è diventato sciropposo. Servire le pere con lo sciroppo di sangiovese.Per conservarle più a lungo si possono invasare con lo sciroppo caldo e chiuderle ermeticamente, capovolgendo poi il vaso e lasciato a raffreddare.
Tipica minestra romagnola con cui un tempo veniva solennizzata la Pasqua.
Ingredienti per 6 persone:
6 uova, 100 gr. pangrattato, 150 gr. parmigiano grattugiato, un pizzico di sale, due pizzichi di noce moscata.
Preparazione:
La tardura è una deliziosa specialità dialettale che richiede solo pochi passaggi per essere preparata. Innanzitutto, riunite gli ingredienti necessari e assicuratevi di avere a disposizione circa due litri di brodo di carne. Amalgama farina, uova, formaggio grattugiato e spezie.
Mettete a scaldare il brodo di carne e, quando inizia a bollire, abbassate leggermente la fiamma e iniziate ad aggiungere l’impasto della tardura, mescolando continuamente. Continuate a mescolare l’impasto nella pentola per alcuni minuti, finché non noterete che la tardura si sfarina per formare piccoli isolotti di colore giallo vivo nel brodo. Questo è il segno che la tardura è pronta per essere servita.
Dolce tradizionale che si preparava in inverno in occasione del rito dell’uccisione del maiale.
Ingredienti: un litro di sangue di maiale fresco e senza grumi.
Mettere sul fuoco un litro di latte, 300 grammi di zucchero, la scorza grattugiata di una mezza arancia o di un limone, 70 grammi di mandorle spellate e triturate grossolanamente, 50 grammi di cioccolato a pezzettini, poca noce moscata grattugiata e 1 uovo intero.
Fate bollire per qualche minuto, mescolando continuamente, quindi togliete dal fuoco. Appena il composto si sarà raffreddato, unitevi il sangue di maiale e 100 grammi di canditi a dadini. Mescolate bene e fate cuocere a bagnomaria, senza far bollire, finchè il sangue comincerà ad addensarsi.
Preparate intanto una normale pasta frolla con 300 grammi di farina, 3 uova, 150 grammi di zucchero e la scorza grattugiata di mezzo limone. Foderate con la pasta frolla una teglia precedentemente imburrata e versatevi dentro il composto. Spolverizzate di zucchero e infornate in forno di moderato calore per circa 2 ore.
Come tutte le cucine povere, anche quella romagnola deriva le proprie ricette principalmente sulla disponibilità di alimenti che nel territorio si producono, con grande attenzione ai cibi stagionali. Da questa esigenza nasce la tradizione di legare certi piatti a particolari periodi dell’anno.
Dolce tipico del territorio forlivese legato alla festività pasquale.
Ingredienti:
In una ciotola, impastate 4 cucchiai di farina con il lievito sciolto in 40 g di latte tiepido, poi coprite con pellicola e fate riposare per un’ora. Passata l’ora, unite in una ciotola tutti gli ingredienti (anche le uvette ammorbidite in acqua calda per una decina di minuti e la scorza di limone) e aggiungete, infine, anche il lievito sciolto nel latte. Impastate per circa 10-12 minuti, fino a ottenere un composto morbido ed elastico. Fate lievitare l’impasto coperto e fuori frigorifero per 2 ore. Ungere una teglia rotonda e dai bordi alti. Versate l’impasto senza lavorarlo, incidete la superficie formando una croce e fate riposare per altre due-tre ore, sempre coperto o chiuso nel forno. Preriscaldate il forno (avendo cura di spostare l’impasto se lo si è messo lì a lievitare) a 160 gradi, funzione statica. In una tazzina mescolate il tuorlo con qualche goccia di acqua e spennellate la superficie della pagnotta. La pagnotta è cotta quando la superficie è color corteccia, tipo pan brioche.
Tipica bevanda invernale fatta con il vino rosso, meglio se Sangiovese.
Preparazione:
Fare bollire il vino con zucchero, cannella, chiodi di garofano e scorza abbondante di limone. Quando raggiunge il bollore, spegnere la fiamma.
Questa bevanda va bevuta calda e cura molto bene un forte raffreddore, una costipazione, una leggera forma influenzale.
Tipico dolce che si cucina nel periodo di carnevale.
Ingredienti:
Unire lo zucchero e il sale, aggiungere poi le uova e lo strutto e lavorare bene l'impasto con le mani, in modo che si sciolga lo strutto. Versare il liquore e lavorare l'impasto per 1 minuto, poi aggiungete il lievito e grattugiare la scorza di mezzo limone. Impastare bene fino a ottenere un composto liscio. Lasciare riposare per 15 minuti. Formare quindi delle palline poco più grandi di una castagna (da cui il nome di castagnole) e friggerle in una pentola profonda, poche per volta, girandole bene, per circa 3 minuti. Si possono cuocere anche in forno, adagiando sulla teglia coperta da carta da forno per circa 6 minuti a 200 gradi. Al termine si possono spolverizzare le castagnole con zucchero, zucchero a velo o Alchermes.
Tipico dolce che si cucina nel periodo di carnevale.
Ingredienti:
Farina 240 grammi
burro 30 grammi
zucchero pestato fine 30 grammi
2 uova
un pizzico di sale
Incorporare gli ingredienti e lavorarli con le mani. Far riposare l'impasto e stenderlo col mattarello fino a ottenere uno spessore simile alla sfoglia della piadina. Tagliare a strisce lunghe circa 10 o 15 centimetri e intrecciarle insieme. Cuocere in padella con olio e strutto. Una volta pronte, cospargere di zucchero prima di servire. Servire le sfrappole o frappe con zabaione caldo, con miele liquido o con sciroppi di saba, di ciliegia, di amarena, di ribes, di fragola e di lampone.
Piatto tipico della tradizionale Sagra del Tartufo a Dovadola.
Ricetta per 4 persone: 200 grammi di pane montanaro, olio extra vergine di oliva , tartufo, sale e pepe.
Tagliare a fette sottili il pane e abbrustolire nel forno per pochi minuti. Tagliare a fettine sottili il tartufo e mettere sul fuoco un tegamino con abbondante olio di oliva. Portarlo a temperatura alta e spegnere immediatamente la fiamma.
Mettere ora nell’olio bollente il tartufo, aggiungere sale e pepe e distribuirlo sulle fette di pane.
Ricetta tipica della tradizionale Sagra del Tartufo a Dovadola.
Ricetta per 4 persone: 4 uova, tartufo, olio extra vergine di oliva, sale e pepe.
Si cucinano le uova al tegamino con l’olio d’oliva; a metà cottura si aggiunge il tartufo precedentemente lavato e pulito e tagliato a fettine con sale e pepe.
Ricetta tipica della tradizionale Sagra del Tartufo a Dovadola.
Per 4 persone: 500 grammi di tagliatelle, preferibilmente fatte in casa come vuole la tradizione romagnola, olio extra vergine di oliva, una noce di burro, tartufo, due cucchiai di panna da cucina, sale e pepe, parmigiano grattugiato.
Preparazione:
Tagliare a fettine sottili il tartufo mentre si mette sul fuoco un tegamino con abbondante olio di oliva e burro, quando inizia a bollire spegnere immediatamente il fuoco. spolverare il tartufo aggiungendo sale e pepe.
Passatelli in brodo. Tipica minestra romagnola.
Ingredienti per 4 persone: 2 uova, 200 gr di parmigiano, 300 gr di pangrattato, noce moscata, un pizzico di sale.
Per il brodo: deporre in abbondante acqua fredda un osso di bue, due pezzi di manzo, un’ala e una zampa di gallina. Far bollire, schiumare e salare. Aggiungere un rametto di rosmarino, 1 carota, un gambo di sedano, 2 cipolle, 3 pomodorini. Abbassare il fuoco e fare cuocere per 2-3 ore. Spegnere, togliere tutti i solidi, lasciare raffreddare e sgrassare leggermente in superficie, dopodiché passarlo col colino.
Impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto consistente. Formate una pallina e lasciar riposare per un'ora. Portare a bollore il brodo e, con l'apposito attrezzo (mezzaluna o schiacciapatate), schiacciare l’impasto lasciando cadere i passatelli nel brodo. Appena salgono a galla, spegnere e servire.
I “macaro’ con l’ai” è un piatto povero della tradizione che, in origine, veniva consumato dal ceto meno abbiente. Si prepara in estate quando l’aglio fresco è meno piccante.
Preparazione per il sugo: (ingredienti per 4 persone)
Tritare gli spicchi di aglio e farli appassire dolcemente in abbondante olio (non devono colorire, eventualmente aggiungere un cucchiaio di acqua). Quando l’aglio si sarà ammorbidito schiacciarlo con una forchetta, aggiungere i pomodori a pezzetti, la conserva, sale e pepe. Far cuocere il sugo a fuoco basso e con coperchio, aggiungere un mestolo di acqua e continuare la cottura per circa 1 ora. Tritare il prezzemolo e aggiungerlo al sugo a fine cottura. Preparazione per la pasta: stendere con il mattarello una sfoglia di 4 uova un po’ spessa. Quando asciutta arrotolare (stesso procedimento per preparare le tagliatelle) e tagliare la pasta prima a strisce (larghezza circa 3 cm) e poi le strisce a quadretti. Buttare le pezze di sfoglia in acqua salata, scolare appena bollono e condire con il sugo.
Tipici tortelli di patate.
Ingredienti
Per la sfoglia: 500 g di farina, 4 uova, sale.
Per il ripieno: 500 g di patate, parmigiano reggiano, aglio, 100 grammi di pancetta, sale, pepe.
Per il condimento: Burro fuso, parmigiano reggiano grattugiato o ragù.
Lessare le patate dopo averle lavate, ma senza togliere la buccia. Pelate le ancora calde e passarle nello schiacciapatate. Far soffriggere la pancetta tritata finemente con olio e aglio e unire le patate. Mescolare il tutto aggiustando di sale e pepe. Tirare la sfoglia nel modo classico, meglio se con il mattarello. Tagliate la pasta a rettangoli di cm 10x6. Mettere il ripieno in ognuno di essi. Piegate la sfoglia in modo che il ripieno rimanga sempre al centro del tortello. Quindi piegate il lato più lungo e schiacciatelo con le dita. E date poi la forma del tortello chiudendolo bene con i polpastrelli, ma facendo attenzione a non rompere la pasta. Fate bollire per circa 10 minuti i tortelli in abbondante acqua salata. Conditeli con burro fuso e abbondante parmigiano grattugiato.
Piatto tipico della Romagna, in brodo o asciutti.
Per ogni uovo: (considerando un uovo a persona)
Rompere le uova in una ciotola, unire la noce moscata, il limone, il formaggio di grotta, il pangrattato e il parmigiano. Impastare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e piuttosto morbido. Una volta portato ad ebollizione il brodo far passare l'impasto nell'apposito strumento (o, in mancanza, nello schiacciapatate) lasciando cadere nella pentola. Far cuocere per due minuti circa, spegnere e lasciare riposare per 10-15 minuti prima di servire.
La ciambella è, con la zuppa inglese, il dolce più comune e gradito in Romagna.
Ricetta per 6 persone:
Le dosi sono abbondanti, ma così la ciambella viene dolce e soffice
Impastate la farina con il burro, la margarina e lo strutto ammorbiditi, le uova, lo zucchero e il latte necessario per ottenere una pasta consistente. Unire infine il lievito e l'odore di limone e finire di impastare. Imburrate uno stampo da forno, versateci il composto, spennellate la superficie con tuorlo d'uovo e infornate per circa mezz'ora. Ricordate: nessun pranzo o spuntino sarà veramente completo senza concludere con una deliziosa fetta di ciambella, soprattutto se gustata inzuppata in un buon bicchiere di Albana.
Dolcetti farciti con crema e cioccolata bagnati nell’Alchermes.
Ingredienti:
Sulla spianatoia fate una fontana con la farina, al centro mettete il burro morbido, l’uovo, lo zucchero, il sale e il latte. Impastate gli ingredienti al centro della fontana poi incorporate la farina poco alla volta, aggiungete il lievito e impastatela brevemente, solo il tempo di amalgamare gli ingredienti. Fate delle palline da 15 g, disponetele su una leccarda rivestita di carta da forno e schiacciatele leggermente. Cuocete i gusci delle pesche a 165° per 8/10 minuti, devono cuocere ma devono rimanere chiare. Sfornate e fate raffreddare. Preparare una crema pasticcera densa gialla e una al cioccolato. Farcite ogni guscio con un cucchiaino di crema pasticcera, accoppiatele a due a due e mettetele in frigo a rassodare. Dopo un paio d’ore bagnatele abbondantemente con l’alchermes (fate attenzione a non inzupparle altrimenti si romperà la frolla), appoggiatele su un piatto rivestito di carta assorbente e lasciatele riposare per 5 minuti in modo che perdano il liquore in eccesso. Passate nello zucchero semolato e adagiatele nei pirottini.
Specialità tipica dell’Appennino Tosco-Romagnolo.
Il nome del prodotto trae origine dalla “lastra”, la ruvida pietra di arenaria sulla quale venivano sdraiati i tortelli a cuocere.
L’aspetto è quello di un grande tortello, di forma quadrata, con spessore di circa 1 cm e dimensioni che variano dai 10 ai 20 cm di lato, dal sapore deciso.
La sua produzione era legata al periodo di maturazione della zucca, oggi è possibile gustarlo secondo la ricetta originale, da ottobre ad aprile.
L’impasto si ottiene amalgamando farina di grano tenero e acqua di cottura della zucca, mentre nel ripieno si trovano tradizionalmente zucca, patate, aglio, cipolla, pancetta, lardo e pecorino, a cui normalmente si aggiunge il parmigiano.
Ogni anno Santa Sofia ospita, nel periodo autunnale, la tradizionale Sagra del Tortello alla lastra.
Tipico tortello ripieno di patate cotto alla lastra, a cui è dedicata anche la sagra che si tiene a Tredozio nel mese di novembre.
Ingredienti
Per la sfoglia:
Per il ripieno:
Lessare le patate e a parte soffriggere la pancetta. Unire la pancetta alle patate, il formaggio grattugiato, sale, pepe e aromi, amalgamare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Per la sfoglia, versare la farina a fontana sulla spianatoia e aggiungere acqua e lievito. Amalgamare e impastare creando una pallina. Stendere l'impasto col mattarello, fino ad ottenere una sfoglia non troppo sottile. Ritagliare dei quadrati e riempirli con il composto di patate precedentemente preparato e infine chiudere, formando un tortello. Cuocere i bartolacci sulla piastra. Una variante al ripieno di patate molto gustosa è la zucca.
Gustosa ricetta di polenta con fagioli, porri e pancetta.
L’antica cucina di Tredozio, tramandata fino ai giorni nostri, si caratterizzava per piatti umili, come la paciarela. Il suo punto di forza risiedeva nella semplice minestra, arricchita con pezzi di carne o verdure.
La paciarela si può gustare alla sagra del Bartolaccio che si svolge ogni anno durante le prime due domeniche di novembre.
Ingredienti:
Mettere in ammollo i fagioli secchi in acqua una notte intera, scolarli e lessarli. A parte fare soffriggere i porri tagliati à julienne e la pancetta a cubetti, aggiungere poi i fagioli precedentemente lessati, aggiungere un po' d'acqua e fare cuocere il tutto finchè l'acqua si sarà asciugata. Preparare la polenta facendo bollire l’acqua e aggiungendo la farina piano piano, avendo cura di amalgamare il tutto, per evitare che faccia i grumi. Lasciare la polenta morbida e quando è pronta, condire con i fagioli lessati, mescolare e servire.
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