Nel cuore della Romagna, a 10 km da Forlì, sulla strada statale 67 che congiunge Ravenna a Firenze, sorge Castrocaro Terme, famoso centro termale e di villeggiatura. L’antica Salsubium dei Romani, nota per la ricchezza delle sue acque salse, prese nel Medioevo il nome di Castrocaro, derivato forse da Kaster Kar (in lingua celtica, ‘sperone roccioso’), o forse da Castrum Cari (cioè ‘accampamento di Caro’ o ‘di Carino’, imperatori Romani del III secolo).
Citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia, nella celebre invettiva contro alcune nobili famiglie di Romagna, la storia del comune abbraccia due periodi ben distinti: il dominio diretto e quasi ininterrotto della Chiesa fino al 1403 e quello di Firenze fino all’Unità d’Italia, con la breve parentesi dell’esperienza napoleonica. Governato sotto lo Stato della Chiesa dagli Arcivescovi di Ravenna e da nobili famiglie del tempo, fra le quali gli Ordelaffi e i Manfredi, il Comune tentò per brevi periodi di rendersi indipendente, ma dovette sempre ricorrere alla protezione pontificia.
Sotto i Fiorentini, rimase per lungo tempo capoluogo delle province della Romagna Toscana. Per la sua collocazione geografica, sul confine con lo Stato della Chiesa, e per la politica di accentramento messa in atto dai fiorentini, Castrocaro venne scelta nel 1403 come capoluogo dei territori romagnoli disposti sulla fascia appenninica, conosciuta come Romagna Toscana o Romagna Fiorentina.
Con la costruzione della vicina cittadella medicea di Terra del Sole e il successivo trasferimento degli uffici amministrativi e giudiziari nella nuova località, Castrocaro perse d’importanza, finchè nel 1830 il professor Antonio Targioni Tozzetti scoprì lo jodio e il bromo contenuti nelle acque minerali della zona che ricominciarono ad essere utilizzate a scopo terapeutico.
Da allora il nome di Castrocaro è legato all’efficacia delle sue cure termali. Nel 2005 Castrocaro ha, inoltre, ottenuto il prestigioso riconoscimento di qualità turisticoambientale come “Borgo Bandiera Arancione”, un marchio con cui il Touring Club Italiano certifica i comuni dell’entroterra italiano che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.
Terra del Sole o ‘Eliopoli’, voluta da Cosimo I de’ Medici rappresenta un raro tentativo di realizzazione della città ideale vagheggiata dagli uomini del Rinascimento.
La sua costruzione iniziò l’8 dicembre 1564. La Città del Sole sorse per volontà del Granduca di Toscana Cosimo I, figlio del Capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere, nato a sua volta dalle terze nozze di Caterina Sforza, Signora di Forlì, con Giovanni de’ Medici detto ‘Il Popolano’. Progettata dai migliori architetti e ingegneri del tempo: Giovanni Camerini, il progettista, Baldassarre Lanci, Simone Genga, Bernardo Buontalenti e Raffaello di Zanobi di Panio da Fiesole, si presenta ancora oggi come una città-fortezza, racchiusa in una cinta muraria, a pianta rettangolare, rafforzata agli angoli da quattro bastioni.
A differenza delle antiche fortezze preesistenti di Castrocaro e di Montepoggiolo, ritenute superate, Terra del Sole rispondeva pienamente alle nuove esigenze militari emerse con l’introduzione delle nuove armi da fuoco.
I borghi sono larghi 9 metri, pari all’altezza delle case a schiera che li delimitano, secondo la norma leonardesca.
All’interno delle mura (lunghe 2087 metri e alte 12,36 metri), si sviluppa l’insediamento simmetrico comprendente quattro isolati, due borghi (Romano e Fiorentino), difesi dal Castello del Governatore e dal Castello del Capitano delle Artiglierie, l’attraversano da Porta Romana a Porta Fiorentina, affiancati da quattro borghi minori (Santa Maria, Santa Reparata, Sant’Andrea e San Martino).
Sulla vasta Piazza d’Armi si affacciano edifici monumentali come la Chiesa di S. Reparata e, di fronte ad essa, il Palazzo dei Commissari o Pretorio (sede del Museo della civiltà contadina),i due poteri che presiedono all’ordinato vivere civile, il Palazzo dei Provveditori, il Palazzo della Cancelleria ed altri palazzi padronali.
Da visitare è il Borgo medievale, con interessanti edifici medievali e rinascimentali. Spicca il quattrocentesco Palazzo dei Commissari, la dimora dei Capitani di giustizia inviati dai Fiorentini nel periodo in cui Castrocaro fu capoluogo della Romagna Toscana; la Fortezza (sec. X-XVI) domina il paese ed è visitabile attraverso il Museo storico e archeologico della città, gli Arsenali Medicei e l’Enoteca dei vini pregiati locali ed è spesso teatro di feste medievali, concerti e rievocazioni storiche.
La Torre Campanaria detta “e Campanon’, il Battistero di San Giovanni alla Murata ai piedi della Fortezza. Per rivivere un’atmosfera sospesa nel tempo, tra sale sontuose, fastosi arredi d’epoca e decori raffinatissimi incorniciati in pareti sinuose non si può non visitare il complesso di edifici all’interno del Parco delle Terme: il Padiglione delle Feste, in puro stile Art Déco ad opera di Tito Chini, ed il Grand Hotel delle Terme del Piacentini, sono esempi di architettura razionalista che hanno conservato immutato il fascino e l’eleganza degli Anni Venti e Trenta.
Inoltre è possibile visitare le aziende agricole ed agrituristiche appartenenti alla Strada dei vini e dei sapori dei Colli di Forlì-Cesena.
A Pieve salutare, piccolo centro situato a 4 km da Castrocaro Terme, sulla Strada Statale per Dovadola, sorge una chiesa parrocchiale esistente fin dall’anno 955, seppur riedificata completamente alla fine del XIX secolo.
La Chiesa parrocchiale, già denominata Pieve di S. Pietro in Cerreto, esisteva fin dal 955. Compromessa dai terremoti verificatisi nella zona attraverso i secoli, fu definitivamente distrutta in seguito all'inattesa attività sismica dell'autunno 1870. Intorno alla chiesa si è costruito recentemente un piccolo villaggio in cui è raccolta la popolazione proveniente dalla campagna circostante. La località è fornita anche di strutture sportive, impianti ricreativi e culturali.
La Chiesa Parrocchiale, custodisce, dal 1973, in una cappellina ricavata dall'originario Battistero, la sacra immagine della Madonna della Tosse. All'interno si trovano alcune tele di discreta fattura: S. Agostino e S. Sigismondo al cospetto della S.S. Trinità, olio su tela, realizzata dal pittore forlivese Tommaso Marchetti (1721-1801) intorno al 1797. Natività di Maria, olio su tela, di scuola romagnola XVIII secolo.
Madonna in trono con Bambino tra S. Pietro e S. Giovanni, olio su tela, datato 1632, attribuito a scuola romagnola.
Nel mese di agosto si svolge la FESTA DELLA BIRRA, una tre giorni di piacevoli spettacoli, intrattenimenti vari e stand gastronomici.
Nel secondo weekend del mese di settembre si svolge invece la SAGRA DELL'UVA, folkloristica sagra paesana con assaggi di uva pregiata. Stand gastronomici funzionano per la distribuzione e preparazione di piatti tipici della cucina romagnola. Sono previsti inoltre concerti di musica folkloristica, giochi popolari ed è visitabile una mostra dell'artigianato locale.
Come arrivare: A 4 km dall'abitato di Castrocaro, sulla statale verso Dovadola.
Informazioni turistiche: Via G. Garibaldi, 46, 47011 Castrocaro Terme (FC) | WELCOME ROOM Castrocaro Terme 0543 769631 | 350 519 3970 | info@castrocarotermeterradelsole.travel | www.castrocarotermeterradelsole.travel | www.pievesalutare.it
Questo itinerario vuole indicare ai turisti l’offerta culinaria della nostra terra, con una tradizione culinaria famosa in tutta Italia.
La Romagna, infatti, e dotata di terreni molto fertili da cui si ricavano ottimi prodotti naturali che possono essere gustati appena colti oppure preparati all’interno di sofisticate ricette da servire in tavola.
Si incomincia con le manifestazioni più conosciute e frequentate che si tengono in tutti i paesi del comprensorio. In Romagna, infatti, in ogni stagione dell’anno, è possibile prendere parte a innumerevoli Sagre.
Monumenti, chiese, ville, palazzi e luoghi di interesse
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