Il centro abitato è sorto lungo la via Emilia (SS.9) fra Forlì e Cesena, nel punto in cui la strada incontra la Valle del Bidente (Ronco). Di fondazione romana, si è sviluppato attorno alla Rocca, distrutta e poi ricostruita dal cardinale Albornoz, legato pontificio, nel XIV secolo. Forlimpopoli fu poi posseduta da diversi signori nei secoli XV e XVI fino a diventare feudo degli Zampeschi per concessione del Papa. Forlimpopoli nell’Ottocento ha dato i natali al padre della gastronomia italiana Pellegrino Artusi.
Forlimpopoli fa parte della provincia di Forlì-Cesena. Si trova nella pianura romagnola, ai piedi delle colline appenniniche e a circa 25 km dal mare Adriatico.
Cittadina ricca di storia, fondata dal console romano Popilio Lenate nel 132 a.C. con il nome di Forum Popili, Forlimpopoli entrò a far parte dell’Esarcato di Ravenna ed ebbe il suo primo vescovo, l’ateniese Rufillo, nel V secolo, sul cui sepolcro sorse, appena fuori dell’abitato, un’abbazia benedettina. Nel VII secolo, fu devastata dall’esercito del re longobardo Grimoaldo e nel secolo seguente passò sotto il dominio della Chiesa.
Nel secolo XIII la cittadina entrò nell’orbita della famiglia degli Ordelaffi da Forlì ma fu riconquistata dalla Chiesa con il Cardinale Albornoz, che nel 1361 ne ordinò la distruzione, facendo poi ricostruire la Rocca al posto della Cattedrale, con quattro torrioni circolari e camminamento di ronda. Nei suoi sotterranei è allestito oggi il Museo Archeologico civico con magnifici mosaici, manufatti in bronzo e vetro e reperti di anfore vinarie prodotte in epoca romana imperiale. Nei secoli XV e XVI Forlimpopoli fu posseduta da diversi signori, tra i quali Caterina Sforza e Cesare Borgia. Nel 1535 la città fu concessa dal Papa, come feudo perpetuo, ad Antonello Zampeschi, poi ai propri eredi, i principi Savelli, e quindi al cardinale Capponi.
Dopo la parentesi napoleonica, Forlimpopoli tornò sotto il governo pontificio. Durante il Risorgimento la cittadina partecipò attivamente ai moti liberali, mentre nel 1851 fu consegnata alle cronache per le scorribande del bandito Stefano Pelloni, detto ‘Il Passatore’, che la saccheggiò con la sua banda. L’evento scosse Pellegrino Artusi, all’epoca bambino, che per l’opera ‘La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene’ oggi è considerato il padre della gastronomia italiana. In suo onore tutti gli anni Forlimpopoli celebra la Festa Artusiana, manifestazione artistico-culinaria a livello internazionale.
Da vedere: la Rocca albornoziana, il museo archeologico, la basilica di San Rufillo.
Nei dintorni: il santuario di Fornò e l’oasi naturalistica di Selbagnone.
Come arrivare: Per giungere a Forlimpopoli si percorre in auto la Via Emilia o si giunge in treno la ferrovia Bologna-Ancona (stazione di Forlimpopoli-Bertinoro). Percorrendo l’autostrada A14 il casello indicato è Forlì (per chi proviene da nord) o il casello di Cesena nord (per chi proviene da sud). Sulla E45, la superstrada che collega Ravenna a Roma, l’uscita più indicata è quella di Cesena ovest.
Dalla stazione ferroviaria di Forlì è possibile raggiungere Forlimpopoli tramite la linea d’autobus n.92 dal Puntobus di Forlì – Via Volta 1.
Il Comune confina a nord e a ovest con il Comune di Forlì, a sud e a est col Comune di Bertinoro; comprende anche le frazioni di Selbagnone, Sant’Andrea, San Pietro ai Prati e parte della frazione di San Leonardo.
Questo itinerario vuole indicare ai turisti l’offerta culinaria della nostra terra, con una tradizione culinaria famosa in tutta Italia.
La Romagna, infatti, e dotata di terreni molto fertili da cui si ricavano ottimi prodotti naturali che possono essere gustati appena colti oppure preparati all’interno di sofisticate ricette da servire in tavola.
Si incomincia con le manifestazioni più conosciute e frequentate che si tengono in tutti i paesi del comprensorio. In Romagna, infatti, in ogni stagione dell’anno, è possibile prendere parte a innumerevoli Sagre.
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