Santuario di Santa Maria delle Grazie a Fornò

Il Santuario di Santa Maria delle Grazie, con la sua imponente struttura orientaleggiante a pianta circolare e cupola ottagonale, emana un fascino unico, sia per la sua ubicazione suggestiva che per l’atmosfera di sacralità che vi si respira. Pur avendo perso il campanile a causa della guerra, conserva ancora il suo splendore. L’atrio antistante l’ingresso principale, con capriate decorate da affreschi del canonico lateranense Pietro da Bagnara, accoglie i visitatori con solennità. Sul frontone spicca la statua gotica in marmo della Madonna, elemento di profonda devozione. All’interno, sotto la maestosa cupola, si trova l’edicola circolare con un fregio rinascimentale in cotto risalente al 1853, raffigurante apostoli, dottori e santi. Tra le opere d’arte, il “Ritratto di Giulio II” e la tomba di Pietro Bianco (1479) testimoniano la ricca storia del luogo. Il Santuario ospita una copia della “Famiglia della Madonna” del Perugino, mentre sull’altare centrale troneggia l’icona della Madonna Theotokos, a cui Pietro Bianco dedicò la costruzione del santuario. Sulla parete dietro di essa si ammira il rilievo marmoreo rinascimentale della Trinità, attribuito ad Antonio Rossellino o Agostino di Duccio. Un tempo, qui si trovava l’affresco del Quattrocento del “Presepio” di Marco Palmezzano, ora conservato nella Pinacoteca. Iniziato nel 1450 per volontà di Pietro Bianco da Durazzo, il santuario fu successivamente affidato ai canonici lateranensi e restaurato tra il 1853 e il 1857, sotto l’impulso di Giacomo Santarelli e il patrocinio di Pio IX, dopo essere stato soppresso durante il periodo napoleonico e aver subito un periodo di abbandono e declino.