L’architettura del Ventennio nel comprensorio forlivese: Forlì, Predappio e Castrocaro Terme. A Forlì, l’idea di una nuova “Forma Urbis Fori Livii” da parte del regime fascista fu accompagnata da una effettiva trasformazione architettonica di alcune zone urbane, incluse nel centro storico e perfettamente conservate: il Palazzo delle Poste in Piazza Saffi, il Palazzo di Giustizia, i Palazzi Gemelli di Corso della Repubbli ca e molti edifici pubblici di Piazzale della Vittoria e Viale Libertà. Una frana nell’inverno del 1924 fu la giustificazione per lo spostamento del centro abitato di Predappio, traslato nel 1925 in località Dovìa, paese natale del Duce. I due baricentri del nuovo assetto urbano furono identificati nella casa nativa di Mussolini e in Palazzo Varano, sua nuova residenza. Predappio Nuova divenne un museo architettonico a cielo aperto, emblema del periodo razionalista italiano. Agli inizi degli anni Trenta la vera attrattiva di Castrocaro era il Parco delle Terme, famoso per la sua lussureggiante vegetazione e per gli intrattenimenti che vi si svolgevano. Tra il 1936 e il 1938 fu costruito il nuovo Compendio Termale; il famoso architetto fiorentino Tito Chini non solo decorò i nuovi edifici con fastosi apparati, ma intervenne a modificare anche gli stessi progetti architettonici, di cui seguiva scrupolosamente la realizzazione.
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