Nato a Terra del Sole, il 17 Febbraio 1872 e morto a Forlì il 10 Luglio 1936.
Fu uno dei più attivi propagandisti nonché principale fondatore e Primo Segretario del Partito Repubblicano Italiano in Romagna, regione dove grazie ad Aurelio Saffi era molto diffuso il mazzinianesimo: Gaudenzi fu anche uno dei più tenaci fautori della ricostruzione del Partito dopo le divisioni fra “associazionisti mazziniani” e “collettivisti”.
Nel 1890 fonda il Giornale “La Romagna”. Il Gaudenzi costituisce le prime organizzazioni economiche Repubblicane nel forlivese, dando esempio, tra altri, al più giovane Giovanni Querzoli: Gaudenzi si dimostra appassionato oratore caro alle folle. Deputato repubblicano di Forlì della XXII legislatura dal 1904 al 1919 e pro sindaco della città dal 1919 al 1923. Quando scoppia la prima guerra mondiale Gaudenzi aderisce con riluttanza all’interventismo. Sconfitto nelle elezioni politiche del 1919, riassunse in quel medisimo anno la guida del Comune di Forlì, che tenne fino al 30 Ottobre 1922, quando l’occupazione del Municipio da parte dei fascisti gli impose le dimissioni insieme con quelle dell’intera giunta.
Durante questo ultimo mandato da Sindaco nel 1921, inaugurò, nella Piazza principale di Forlì, oggi Piazza Aurelio Saffi, il monumento ad Aurelio Saffi. Un busto di Giuseppe Gaudenzi si trova nel Parco della Resistenza a Forli. Una lapide lo ricorda nella casa natale a Terra del Sole.
Nel 1870 Aristide Conti, imprenditore di Castrocaro, scoprì una nuova sorgente di acqua termale nei pressi della sua abitazione.
Cominciò allora una nuova impresa, che ampliò gli stabilimenti preesistenti con le acque delle sorgenti di Bolga e di Cozzi, situate nella zona settentrionale dando un nuovo impulso alla nascente industria termale.
Nel 1887 fu avviata la costruzione delle Terme Conti, e nel 1899 ebbe inizio la sistemazione del parco, poi decorato con le sculture prodotte nel primo quarto del XIX secolo dalla bottega dello scultore Casalini.
Monsignor Antonio Laghi nacque a Castrocaro Terme nel 1668 e dopo la morte della madre entrò nell’ordine dei frati minori francescani facendo il noviziato alla Verna. Ordinato sacerdote chiese di andare missionario in Cina. Partì il 5 febbraio 1697, a 29 anni, e impiegò quasi tre anni per arrivare alla missione destinata.
Nel lungo viaggio si trovò varie volte in pericolo di vita. Con la sua opera convertì miglia di cinesi, fu varie volte perseguitato, bastonato, condannato e imprigionato. Il 12 settembre 1715 fu nominato vicario apostolico delle province di Ken-Sy e Kan-Sy e il 20 giugno 1717 fu consacrato vescovo di Lorima da Monsignor.
Bernardino della Chiesa, vescovo di Pechino. Dopo un anno di esilio a Canton, tornò nella sua diocesi dove morì il 5 luglio 1727 a causa della malattia causatagli dall’aria insalubre.
Jacopo Cicognini (Castrocaro, 27 marzo 1577–Firenze, 27 ottobre 1633) è stato un poeta e drammaturgo italiano noto per aver unito all’attività letteraria quella notarile (tra le sue opere si ricordano “Lagrime di Geremia profeta” e “Andromeda”).
Era figlio illegittimo del notaio Bartolomeo ed era padre del drammaturgo e librettista Giacinto Andrea Cicognini autore dei melodrammi “L’Orontea” e “Il Giasone”. Negli anni 1586-87 risiedeva a Firenze. Inviato dal padre a Pisa per studiare legge, il C. vi compose nel 1597, dedicandola alla granduchessa di Toscana Cristina di Lorena, l’opera in versi “I quattro Novissimi”, conservata nella Biblioteca nazionale di Firenze in manoscritti autografi illustrati dall’autore.
Cicognini passò in seguito dal servizio del cardinale Sauli a quello del cardinale Borghese, quindi presso don Virginio Orsini, duca di Bracciano, e infine di avere ottenuto dal duca Sforza il governatorato della città di Segni. Ritornò in varie occasioni a Firenze, dove nel 1605 sposò Isabella di Domenico Berti.
L’anno successivo iniziò l’attività di notaio a Firenze, continuando nello stesso tempo la produzione di liriche e drammi, che furono favorevolmente accolti nell’ambiente letterario fiorentino. Morì suicida lanciandosi da una finestra a Firenze nel 1633, in circostanze ancora non completamente chiare.
Non trovi quello che stai cercando?
Hai riscontrato contenuti errati o mancanti?
Invia una segnalazione all’Ufficio di Informazione Turistica del Comune di competenza. Vai alla pagina degli uffici turistici.