Non molto lungi da Dovadola nasce una acqua salata minerale che si fa strada da più punti di una stratificazione quasi orizzontale nell’alto scoscendimento della rupe, costituente quella parte di Appennino corrosa e scavata nel corso del fiume Montone, il quale, presa origine dall’Alpe di San Benedetto va scaricandosi nel mare Adriatico presso Ravenna. Il terreno da cui scaturisce la suddetta acqua minerale è formato, come in quasi tutto il tratto degli stessi Appennini, di stratificazioni di argilla fossile, e di macigno calcareo – micaceo interrotto di quando in quando da puro calcareo.
Queste stratificazioni poi si presentano molte sconvolte fra loro, poiché dalla posizione quasi orizzontale si vedono in diversi luoghi cambiare in guisa, da presentarsi invece quasi verticali.
Esaminate ore le stratificazioni nel luogo dal quale sgorga l’acqua minerale in esame, troviamo esser queste quasi orizzontali, e vedesi l’acqua da più punti sulla stessa linea farsi strada, e precipitare nel sottoposto fiume Montone, dal letto del quale tali sorgenti sono superiori di livello circa sei braccia.
Erano conosciute da qualche tempo le qualità saline di quest’acqua, talchè i contadini e gli abitanti poveri di quei contorni la raccoglievano in quantità per estrarne occultamente il sale a condimento delle loro parche vivande.
Lo che osservato dal farmacista sig. Federico Fiorentini, conoscitore di studi chimici, ed uno dei proprietari di quella rupe, lo decise a tentare un saggio di quest’acqua all’oggetto di riconoscere se presentasse qualche proprietà speciale, per cui potesse venire applicata agli usi medici.
Al seguito di tal prova avendo egli ritrovato in essa una certa quantità di iodio, ritenne che potesse essere della natura stessa di quella di Castrocaro, e di altre consimili, non molto distanti da questo luogo.
E siccome era necessario aver di quest’acqua un’analisi chimica più scrupolosa e diligente, per rilevare non solo la natura dei materiali salini che la mineralizzano, quanto ancora la loro quantità e proporzione; dall’anno 1856 ne affidava a noi la commissione.
Recatici allora sulla faccia del luogo incominciammo le prime osservazioni, ed eseguimmo quegli esperimenti chimici necessari a rintracciare e valutare la quantità di quei materiali sì gassosi che fissi, i quali fuori del posto, potevano, per la loro natura o dileguarsi o modificarsi: e quindi in apposito laboratorio terminammo quegli studi che erano indispensabili per acquistare una piena cognizione della costituzione chimica dell’acqua di cui si tratta.
USI TERAPEUTICI
Questa nuova acqua minerale salso-iodica può essere usata in medicina, sia come bevanda, sia nei bagni.
Sia per l’uno che per l’altro uso può essere usata l’acqua spedita in commercio, ma per uso di bagni in specie, sarebbe più efficace quando usata fosse alla sua sorgente, dove l’acqua, oltre agli joduri e bromuri, contiene del ferro in soluzione e del gas acido carbonico libero.
Quest’acqua, a differenza delle altre, è molto più ricca di ioduri e bromuri ed essendo quasi priva di solfati, non è soggetta a prendere il cattivo odore d’idrogeno solforato.
Da che le preparazioni iodiche si sono ritenute atte a modificare la diatesi scrofolosa, e vincere le malattie da essa dipendenti, l’uso di esse si è diffuso.
E le acque minerali che oltre allo iodio contengono pure del bromo, il quale sembra coadiuvare d’assai l’azione del primo, sono certo di molto soccorso nella terapia speciale medica: e vengono in generale raccomandate negli ingorghi glandulari, nelle strume ed in tutte le svariate forme di morbosità dipendenti da diatesi scrofolosa, delle quali può quasi ritenersi l’iodio siccome specifico.
Si sono ritrovate utili nel gozzo, nell’infarcimento del fegato e della milza; e dall’Ashwel, dal Cooper, e da altri lo iodio fu raccomandato nelle malattie croniche dell’utero con ispessimento e induramento delle pareti, e nei tumori delle ovaie e delle mammelle.
Di non lieve soccorso riescir possono queste acque nella leucorrea e gonorrea cronica, nelle malattie sifilitiche per risolvere i tumori e gli ingorghi del sistema ganglionare e glandulare, e soprattutto per rimediare agli sconcerti prodotti dall’abuso dei mercuriali.
Finalmente, possono usarsi con qualche successo nella bronchitide atonica e nella tisi tubercolare, non che in varie malattie nervose croniche.
Per bagnature poi possono riuscire di molta efficacia in diverse malattie sordide della pelle, nelle resipole croniche, nei tumori cronici, e nei tumori scrofolosi, nella gotta; ed in tutte quelle malattie nelle quali il medico può ritrovare di non lieve importanza l’associazione del ferro alle preparazioni iodiche.
Finora peraltro non abbiamo che succintamente enumerate non poche infermità umane nelle quali potranno riuscire di molto soccorso le acque superiormente analizzate, ma non mancheremo di avvertire che se queste convenientemente adoperate possono essere di molto giovamento al malato non è men vero che nel caso contrario possono risultare ancora pericolose, anzi dannose non poco.
Convien dunque che l’uso di queste acqu sì interno che esterno sia guidato dai precetti del medico, il quale solo potrà indicarne al suo malato la dose e valutarne la tolleranza individuale.
Così agendo, il malato eviterà il caso di trovarsi esposto a sinistre conseguenze non in forza del medicamente al quale ha fatto ricorso, ma in forza del non conveniente uso che ha fatto del medesimo.
Molto altro sarebbe da dirsi sulle indicazioni, e controindicazioni dell’acqua salso-iodicha di Castrocaro, inutile riteniamo ritornare su quegli argomenti, che d’altronde agevole sarà ad ogni medico colà riscontrare, qualora glie ne prenda vaghezza.
Termineremo aduque questa nostra relazione con un prospetto generale comparativo delle varie sorgenti d’acqua solso-iodica finora ritrovate in Toscana, ed analizzate, onde chiare appariscono, ad
ogni cultore delle scienze mediche, le differenze che passano fra esse, e così possa aversi una guida pratica nella preferenza di una di queste acque, anziché dell’altra nei diversi casi speciali.
E finalmente perché resti maggiormente sanzionato il nostro giudizio sull’utilità di questa nuova acqua salso-iodica nella pratica medica, riporteremo alcuni certificati constatanti la sua efficacia nei casi in essi contemplati.
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