La mostra permanente di armi bianche dall’evo antico a quello moderno espone numerosissimi esemplari di armi manesche e immanicate originali che spaziano temporalmente dal medioevo sino ai giorni nostri. Un tempo questi manufatti avevano un impiego pratico importantissimo: la guerra, i tornei, i duelli, l’amministrazione della Giustizia, le cerimonie oppure l’ostentazione del potere. Oggi hanno perso la loro importanza pratica ma sono preziosi testimoni del passato, della maestria dei loro artefici: fabbri, spadai, gioiellieri e armaioli. La spada, in particolare, proprio per il suo valore simbolico è sopravvissuta nella sua variante sciabola, come segno della condizione militare diventando irrinunciabile accessorio decorativo dell’uniforme. L’esposizione si snoda tra spade, daghe, pugnali, spadoni, a due mani e armi in asta, raccontandone l’origine, l’evoluzione e la tecnica di utilizzo senza tralasciare l’aspetto simbolico, artistico e decorativo ben rappresentato, tra l’altro, dagli artisti di ogni epoca. Particolare rilievo ha, nella mostra, la collezione di daghe del tipo “Cinquedea”, armi civili e di norma non guerresche, utilizzate dal XV al XVI secolo per sottolineare il potere ed il prestigio del suo proprietario. Vere e proprie “Fuoriserie”. Il progetto scientifico, l’allestimento e le visite guidate sono curati dall’Associazione culturale “Armorum Ars”, che dall’anno 2020 ha spostato la sede a Dovadola per meglio curare e gestire la sala storica comunale “Guido GUERRA”. Il sodalizio, sin dal 2015, si occupa di studi, sulle armi antiche, restauri, divulgazione storica e didattica. Organizza eventi quali convegni e mostre a tema aventi per oggetto tutto ciò che riguarda il mondo delle armi antiche. La Sala Storica “Guido Guerra”, di proprietà comunale, trova ospitalità all’interno dell’Oratorio dei Santi Antonio e Gennaro in via Tartagni Marvelli n. 1/B all’interno delle antiche mura castellane di Dovadola. La Chiesa è interessante dal punto di vista architettonico poiché costituita, interamente, da tre navate di cui le due laterali sono rialzate rispetto a quella centrale e poste sullo stesso piano dell’altare principale. Conserva due pregevoli tele del pittore forlivese Giacomo Zampa, vissuto tra il XVIII e il XIX secolo: la tela dei Santi Francesco Saverio, Gennaro, Francesco e Antonio; la tela dei Santi Sebastiano, Nicola da Tolentino, Lorenzo, Elisabetta d’Ungheria, Teresa d’Avila e Vincenzo Ferreri. L’Oratorio è sorto come Chiesa del Castello di Dovadola e posto sulla via che conduce alla rocca dei Conti Guidi. In seguito all’acquisizione da parte della famiglia Tartagni Marvelli nel 1600, l’edificio è stato rinnovato nello stile barocco del tempo decorandolo con le tele commissionate dai proprietari al pittore forlivese.
Foto di Francesca Gardini
Ingresso libero
Orari di apertura:
Sabato e domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00
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