La vicenda della fondazione di Predappio Nuova, che si snoda fra il 1925 e il 1942, contiene i principali temi della riflessione sull’architettura italiana dei primi decenni del Novecento: la pianificazione delle infrastrutture, i concorsi nazionali di architettura, la polemica tradizionalisti – razionalisti, la monumentalità.
Gli edifici firmati da alcuni dei più importanti architetti, protagonisti nell’Italia dell’epoca, quali Gustavo Giovannoni, Cesare Bazzani, Florestano di Fausto e Cesare Valle, oltre a quelli non meno brillanti come Arnaldo Fuzzi ed Enrico De Angeli, costituiscono nella “città progettata” di Predappio la testimonianza di un vero e proprio museo urbano.
Predappio Nuova appartiene, infatti, con proprie peculiarità, al gruppo delle città di fondazione che videro la luce durante il ventennio fascista; a differenza di altre, però, venne fondata con alcuni anni di anticipo ed i suoi edifici furono costruiti lungo un lasso di tempo molto più ampio rispetto a città come Sabaudia, Littoria, Carbonia.
Il Museo Urbano di Predappio ha le caratteristiche di un “museo all’aperto” e si propone di essere una guida alla visita delle testimonianze più significative dell’architettura del periodo fascista, giunte a noi pressoché inalterate attraverso un itinerario segnalato da pannelli esplicativi elaborati con testi ed immagini.
Diventa possibile in questo modo leggere il paese recuperando la memoria storica ed il valore simbolico che questo assunse all’epoca, con l’obbiettivo di contribuire a valorizzare e conservare un patrimonio storico – artistico e culturale comune.
Strutturata su rapporto fra la semplicità della casa natale del duce e la fondazione del centro abitato, l’invenzione del paese di Mussolini si poneva come obbiettivo quello di tracciare e saldare il legame fra le origini popolari del Capo del Governo e la modernità impressa dal regime attraverso le opere pubbliche.
L’iniziativa di costituire il Museo Urbano di Predappio, un primo importante passo per la valorizzazione e il recupero di questo patrimonio urbanistico e archi- tettonico, si inserisce all’interno di un progetto più ampio, sviluppato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con le istituzioni e con il mondo universitario, che si pone come obbiettivo primario quello di creare a Predappio uno spazio di riflessione e di confronto sulla storia contemporanea e sulla memoria del Novecento.
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