L’INFPS, che godeva di un largo consenso su campo nazionale, con la diretta autorizzazione del Capo dello Stato, poteva costruire le proprie sedi eludendo qualsiasi controllo normativo. L’edificio forlivese, costruito fra il 1936 e il 1937, comprendeva oltre agli uffici direzionali dell’istituto, negozi affacciati sul portico, una ventina di appartamenti con accesso dalle vie Bruni e Baratti, in conformità dei criteri di utilizzazione fondiaria e redditizia richiesta dalla Amministrazione Centrale. La costruzione è in completa sintonia con l’architettura propagandata in quegli anni da Marcello Piacentini: Cesare Valle poco si preoccupò dell’ambiente cittadino, e monumentalizzò il portico con le caratteristiche spoglie e severe degli acquedotti romani, nonostante le note descrittive di ambientamento contenute nella relazione di progetto. Per il rivestimento della zona basamentale fu scelto il travertino, per ottenere un forte contrasto con il rivestimento a cortina di mattoni rosso cupo. La composizione del prospetto, giocata su regolarità e rigida simmetria, ricalca lo schema classico, seppur semplificato, del palazzo urbano mentre sui prospetti dei corpi laterali si leggono con chiarezza le destinazioni di ogni singolo piano.
Come arrivare:
L’edificio si trova in centro, all’inizio di Corso della Repubblica, a pochi passi da Piazza A. Saffi.
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